La circolarità del tempo
..non smetteremo mai di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta...
(Thomas Stearns Eliot)
Periodo: 9 novembre 2013 - 6 gennaio 2014
Luogo: Sala espositiva Bipielle Arte, via Polenghi Lombardo, Lodi
Visitatori: 3000 persone
Catalogo: 19 x 19 cm, 184 pagine, colori, Euro 10 (clicca qui per maggiori informazioni)
Dall'introduzione presente sul catalogo:
[...]Con lo stesso obiettivo di creare interesse attorno all’evento, spingendoci verso nuovi orizzonti e cercando di rappresentare ciò che succede in campo artistico “oltre Lodi” ed i confini del nostro territorio la Quarta Biennale d' Arte di Lodi volge lo sguardo in altre direzioni e cambia orientamento, abbracciando anche uno specifico tema - “la circolarità del tempo” - che viene proposto agli artisti.
Il “ripercorrere” tracciati già seguiti in passato, partendo da quelle esperienze per introdurre le visioni e le novità del proprio tempo, il misterioso ripetersi di eventi quasi identici che a distanza di anni - o addirittura di secoli - legano profondamente il destino di alcune persone, l’inseguire sogni, progetti e desideri che in ogni epoca hanno caratterizzato anche l’esperienza artistica, il rincorrersi delle stagioni ed il nostro osservare ogni giorno il sorgere ed il tramonto del sole, il tempo tra il nascere e il morire, per lasciare le nostre tracce… Tutto ciò ha ispirato il progetto e rappresenta l’intimo percorso della nuova edizione della Biennale.[...]
[...]Il percorso della Quarta Biennale, infatti, non deve riguardare solo gli artisti e chi attorno all’arte si muove per professione, ma anche - ed è la novità di quest’anno - chi si occupa d’arte per pura passione, per il gusto di suscitare curiosità attorno ad essa, ritenendola luogo privilegiato dove idee, stati d’animo, progetti e desideri si esprimono in un linguaggio “più alto”, che interroga il nostro vivere e il nostro essere presenti al tempo.[...]
Dal testo critico del giornalista Aldo Caserini:
[...]Quella attuale non è dunque una mostra che intende ricercare “mondi diversi”, ma portare avanti un certo quesito: con quali opere, con quali linguaggi, nel lungo elenco degli artisti contemporanei, locali e nazionali, si arriva a cogliere relazioni e le visioni che sollecitano i singoli artisti a dare forma sensibile al tempo presente, ma anche a re-instaurare un rapporto (educational?) col pubblico.[...]
[...]I nomi presentati, a cominciare dai lodigiani, dagli “omaggi” allo scultore Ettore Archinti (1878-1974), a Mario Ferrario (1948-2008) e a Ugo Maffi (1939-2012), per passare poi a Mauro Ceglie,
Angelo Palazzini , Andrea Ferrari Borgogna ed ai fotografi “ on the road” Mattia Arioli e Alessandro Esposto (Ariospo Project), sono il segno che annuncia visivamente un orientamento proprio verso quella “intensità” di cui parlavo in apertura. Ma anche tra gli altri artisti presentati dalla Associazione Monsignor Quartieri si può cogliere come l’immagine stabilisce un potere di seduzione e di comunicazione: attraverso la pittura di forte impianto tradizionale del ligure Virgilio Rospigliosi, la tecnica-metafora giapponese della cremasca Margherita Martinelli, la figurazione tesa e limpida di Carlo Bertocci, la fantasia decorativa di Alessandra Maio.Tra i più complessi e impegnati artisti, il Museo di San Pietro in Cerro propone Sergio D’Angelo, un pittore “equilibrista”, ricercato e surrealista; la bolognese Marilena Sassi, nota per le forme e i colori della natura fatti assumere al corpo umano; il piacentino Barbieri Osvaldo Terribile (Osvaldo Bot), che fu un gran polemista e pittore di genere realistico, ma parodistico e perfino grottesco; la disarmante mozambiquese Anèsia Manjate, esempio di flagrante modernità.
Arte a Trezzo presenta in Biennale due artisti: Gioxe De Micheli, autore di una figurazione fantastica e il messicano David Alfaro Siqueiros, uno dei più importanti esponenti del realismo sociale.
L’Associazione Renzo Cortina suggerisce tre esponenti di fede sconfinata nelle immagini: il lirico Giancarlo Cazzaniga, esponente di quella tensione culturale che fu chiamata Realismo esistenziale; e due esponenti del Premio Celeste: Carlo Ferreri, pittore nutrito di materia e di essenzialità e Chiara Smirne, artista dalle narrazioni prospettico-lineari, scarne e quasi la metafisiche.
Infine il Museo Ettore Archinti mette in luce insieme ai due lavori anni Trenta di Archinti (La Maestrina e Primi lavori), la performance di Ariospo Project che in Biennale disporrà di un set fotografico per ritrarre i visitatori.[...]
Espongono gli artisti: Ettore Archinti, Ariospo Project, Carlo Bertocci, Osvaldo Bot, Dino Castelvecchi, Giancarlo Cazzaniga, Mauro Ceglie, Sergio Dangelo, Gioxe De Micheli, Andrea Ferrari Bordogna, Mario Ferrario, Carlo Ferreri, Ettore Greco, Ugo Maffi, Alessandra Maio, Anèsia Manjate, Margherita Martinelli, Matteo Massagrande, Angelo Palazzini, Marilena Sassi, David Alfaro Siqueiros, Chiara Smirne, Virgilio Rospigliosi.